La Nostra Storia
Venesco nasce dall’esperienza nella Sanità Pubblica della ex Senatrice Dott.ssa Giovanna Briccarello, oltre al vissuto di pazienti portatori di accessi vascolari e professionisti quotidianamente impegnati su vari fronti nell’ambito dei dispositivi vascolari.
L’incontro quotidiano con pazienti e caregiver ha fatto emergere tanti bisogni spesso sottostimati e non presi in carico dalle istituzioni che rendono la qualità di vita del paziente portatore di accesso vascolare non adeguata.
Da queste esperienze riunite in una condivisione progettuale nasce l’associazione Venesco con lo scopo di dar voce a tutti i pazienti, ma anche caregiver e operatori impegnati nel campo dell’accesso vascolare.

La Nostra Missione e i Nostri Valori
Venesco vuole agire a livello civile per portare in primo piano i pazienti con le loro esigenze e la preservazione del tessuto venoso periferico. Nello specifico:
- Massima qualità tecnica e di materiali nell’impianto e gestione degli accessi vascolari
- Scelta corretta del dispositivo di accesso vascolare
- Tutela del patrimonio venoso periferico
- Riconoscimento delle competenze dei professionisti coinvolti e formati
- Prevenzione delle complicanze correlate con l’impianto e la gestione dell’accesso vascolare
- Supporto quotidiano alla vita del paziente con l’accesso vascolare
- Promozione della cultura sugli accessi vascolari
- Supportare la ricerca scientifica in tali ambiti
- Difendere i diritti dei pazienti e dei familiari
Importanza dell’Accesso Vascolare
In Italia vengono ogni anno posizionati 35 milioni di accessi vascolari. Spesso la scelta, la tecnica di impianto e la loro gestione è fonte di complicanze che danneggiano irreparabilmente le vene del paziente. (Helm 2017)
Non esiste ad oggi una figura professionale dedicata a questa procedura cruenta che è la più frequente nel nostro paese, come invece accade in altri stati. I pazienti non possono fare a meno, a volte per tutta la vita, di un accesso vascolare e questa situazione provoca disagio, sofferenza e aumento dei costi.
L’accesso vascolare è una procedura che ha la sua dignità e richiede personale altamente qualificato ed addestrato.
Superare le Sfide
Venesco vuole affrontare e superare le difficoltà psicologiche dei pazienti e le complessità tecniche dei professionisti sanitari.
Per questo ci concentreremo sull’importanza di una formazione adeguata, l’innovazione tecnologica, e della necessità di fornire un supporto psicologico per i pazienti in modo da migliorare la qualità della vita di chi necessita di terapie endovenose frequenti.
Statuto e Regolamenti: Il Nostro Impegno Formalizzato
Lo Statuto di Venesco riflette i nostri principi fondamentali e la dedizione a migliorare la cura e il benessere dei pazienti con accessi vascolari. Ecco alcuni punti chiave:
Missione e Obiettivi
Venesco nasce per tutelare i diritti dei pazienti portatori di accessi vascolari e diffondere la cultura sui nuovi strumenti per migliorare i risultati clinici.
Valori Fondamentali
Vogliamo tutelare il patrimonio venoso e la sicurezza delle cure, concentrandoci sui valori dell’educazione e della collaborazione, dell’empatia, come sulla ricerca e l’innovazione.
I Soci Venesco
Diventare socio è fondamentale per gli operatori sanitari come per i pazienti, i care giver, i loro famigliari, chi è sensibile alle sofferenze per un accesso vascolare poco conforme. Il supporto di ogni socio potrà favorire il benessere dei pazienti che soffrono.
Governance
La trasparenza è il nostro punto fondamentale. La gestione responsabile e professionale di ogni attività è essenziale per tutelare i pazienti, i soci, e tutti i professionisti che collaborano con Venesco nei confronti di tutte le Istituzioni dello Stato.
Utilizzo delle Risorse
Trasparenza totale anche nell’utilizzo delle risorse economiche. Ogni contributo sarà solo destinato alla ricerca, alla formazione, all’educazione e al sostegno diretto dei pazienti di accessi vascolari.
Testimonianze: I Pazienti
Paziente Giuseppina
Dal 2011 sono affetta da tumore alla mammella, nel 2018 ho subito una mastectomia a sinistra, chemioterapia con effetti collaterali al rene. Nel 2021 la malattia si ripresenta nell’altra mammella: mastectomia e nuova chemioterapia. Nel 2023 ho subito un altro intervento per una recidiva locale. Sono stata fortunata perché nonostante la malattia le mie vene sono state preservate utilizzando gli accessi venosi. Ciò ha permesso, nel corso degli anni, di sopportare le terapie senza avere la paura che non si trovino le vene o che i farmaci possano danneggiare le mie braccia. Soprattutto perché li mie vene sono fragili e non si riescono a trovare.
Paziente Giovanna
2006 tumore alla mammella, a quel tempo mi facevano le flebo e mi bucavano le vene tutte le volte. Nel 2023 la malattia si ripresenta, i sanitari mi consigliano l’utilizzo dell’Accesso Vascolare. Ho contrattato tutto il possibile per non utilizzarli, puoi mi hanno convinta. Subito mi hanno posizionato un Picc perché pensavano che si trattasse di un periodo breve. Purtroppo la malattia non è stata sconfitta e ora, che le cure sono diventate a lungo termine mi hanno posizionato un PORT. Sono stata fortunata ho incontrato professionisti preparati e molto umani che mi hanno accompagnata in questo difficile viaggio.
Paziente Valentina
Nel 2006, a causa di una resezione quasi totale dell’intestino, provocata da infarto mesenterico in conseguenza a dissecazione aortica di tipo B, mi è stato impiantato il primo accesso venoso centrale per poter eseguire quotidianamente la nutrizione parenterale finalizzata al mio sostentamento. Nutrizione che, come è facile comprendere, non solo dovrò infondere per tutti il corso della mia vita ma per la quale è di estrema importanza avere un catetere venoso centrale costantemente ben funzionante.
Altrettanto importanti sono le vene in cui questi cateteri vengono inseriti, vene che nel corso degli anni, come ho avuto modo di sperimentare, vengono sottoposte a numerose sollecitazioni date da inevitabili rimozioni e riposizionamenti di cateteri danneggiati o non più adeguati. È quindi fondamentale, soprattutto in casi (come il mio) in cui i cateteri sono destinati ad accompagnarci tutta la vita, che da parte dei clinici vi sia anche un’ottima consapevolezza dell’importanza del patrimonio venoso dei pazienti su cui operano. A tal proposito mi reputo molto fortunata ad aver incontrato nel mio percorso di cura dei professionisti, non solo preparati tecnicamente ma anche umanamente.
Testimonianze: Gli Operatori Sanitari
Davide Direttore Sanitario di RSA
IL paziente di RSA ad oggi è sempre più spesso un soggetto fragile e pluripatologico. Sono persone che si trovano in condizioni che potrebbero essere gestite in struttura, ma molte volte mancano i mezzi e la formazione corretta per poterlo fare. Passaggi in pronto soccorso con successive ospedalizzazioni non fanno che far decadere sempre di più le condizioni degli ospiti, con allettamenti prolungati che riducono notevolmente le autonomie dei soggetti anziani e nuove complicanze quali le lesioni da pressione. Riuscire a formare operatori sull’importanza della cura, del mantenimento e soprattutto del corretto utilizzo del patrimonio venoso nel malato cronico, permettendo di usare i giusti dispositivi per le giuste terapie e nei tempi corretti, sarebbe l’inizio di un trattamento adeguato sul territorio per gli anziani in RSA. Comprendere quando utilizzare la via sottocutanea, un accesso venoso periferico a breve, medio o lungo termine, permetterebbe di non dover abusare di invii in pronto soccorso, causa di non poco disagio per gli ospiti, che non solo hanno bisogno di essere idratati, ma che necessitano di terapie endovenose prolungate o debbano essere accompagnati con dignità al loro fine vita.
Renato Infermiere e Referente Picc Team e Chiara Infermiera Impiantatrice
In quanto professionista della sanità lavoro in un contesto, quello delle cure al cittadino, che si pone l’obiettivo di garantire la miglior risposta possibile ai bisogni assistenziali partendo dalla fase di accertamento diagnostico ed arrivando allo svolgimento in sicurezza del percorso di cure. Per garantire questo processo ci si avvale di linee guida, bundle, protocolli e ricerca scientifica che si aggiornano sempre più rapidamente e hanno recentemente permesso di raggiungere traguardi significativi nel settore dell’assistenza sanitaria alla persona.
Tra i principi organizzativi del Sistema Sanitario Nazionale Italiano si legge quello di “centralità della persona”, a mio parere uno dei più importanti. Molto spesso, però, il ruolo del paziente può essere paragonabile a quello del passeggero di un volo aereo in attesa al gate, una volta imbarcato si lascia trasportare senza avere la possibilità di esprimere pareri o porre domande.Venesco nasce con l’obiettivo di dare voce a quel passeggero, che pone quesiti e pretende risposte oggettive e aggiornate, chiede di poter essere aiutato personalizzando il viaggio di cui non ha intenzionalmente acquistato il biglietto. Un viaggio che necessita di serenità, punti di riferimento, professionisti aggiornati e competenza. Questa società scientifica si propone a tutti i pazienti e ai loro caregiver, ai professionisti e alle associazioni, assicurando la costruzione di percorsi di cura che mettano al centro il paziente, un progetto innovativo e di peso nell’ambito degli accessi vascolari.
Venesco Academy e Sanità 3E
Venesco Academy è l’area riservata a tutti i professionisti e personale sanitario che si occupa degli accessi vascolari. È l’area in cui saranno divulgate le informazioni relative al supporto spicologico e alla formazione pratica per l’utilizzo delle nuove tecnologie.







